La storia

Dova Superiore è un piccolo paesino sito nell'Alta Val Borbera, più precisamente nella valle del torrente Gordenella, facente parte del comune di Cabella Ligure (Alessandria). Si trova a pochissimi chilometri dal confine con la regione Liguria, sull'Appennino Ligure a 932 metri d'altezza sul livello del mare. Da fonti molto attendibili si è giunti a conoscenza del fatto che Dova Superiore esisteva già nel IX secolo. Un documento del 25 Maggio 869 ci rivela infatti che l'allora Imperatore del Sacro Romano Impero, Ludovico II, donò alla moglie Angelberga la Corte di Dova come luogo di caccia e svago. A consolidare ulteriormente tale documento vi è il fatto che, nel dialetto locale, ancora molte zone del territorio portano nomi facilmente riconducibili alla presenza di insediamenti imperiali: la porzione di terra circostante il cimitero è detta  "Valle della Corte", mentre il luogo su cui oggi sorge la piccola cappella dedicata a Sant' Anna viene detta castié "Castello". Quest' ultima zona infatti costituisce un terreno pianeggiante quasi innaturale se si considera la morfologia del terreno circostante (come si puo notare dalla foto).

In successivo documento, datato 7 febbraio 994, si leggono testuali parole: "locas et fundos dovano qui dicitur superiore, et avaxoli at ubi casale busone dicitur et agneli" dalle quali si possono facilmente riconoscere i paesi di Dova Superiore, Guazzolo, Casalbusone ed Agneto. Suddetta fonte ha come oggetto una donazione di terre e villaggi al monastero di San Fruttuoso di Capodimonte (presso Camogli) tra i quali anche il terreno su cui sorse l'Abbazia benedettina di San Clemente, detta anche di San Fermo.

Non esistono documenti per i quali si possa considerare come certa la presenza di tale insediamento monastico ma alcune tracce storiche ne confermano l'esistenza già molto prima dell'anno 1000. L'Abbazia è molto probabile sia stata distrutta dai pirati Saraceni (o forse da una frana) verso la fine del X secolo. Del sito religioso ai giorni nostri rimane solamente un piccola cappella che sorge sulla sommità del monte di San Fermo a 1100 metri d'altitudine. Come si può dedurre dal documento del 869 Dova Superiore così come tutti i villaggi dell'alta Val Borbera e delle valli vicine, non furono mai indipendenti ma sempre sotto il controllo di famiglie aristocratiche: prima ci fu il Sacro Romano Impero, poi le grandi famiglie della nobiltà genovese (Fieschi, Spinola, Doria...) che trasformarono questi luoghi in veri e propri "stati cuscinetto" tra la Repubblica di Genova, il Ducato di Milano, il Marchesato del Monferrato e il Piemonte della famiglia Savoia. Il territorio di Dova rimase possedimento della famiglia Doria - Spinola tra il XVI e il XVII secolo. Nel 1797 la feudalità venne abolita con la nascita della Repubblica Democratica Ligure e le terre furono sottratte ai nobili. Per un "breve" periodo di tempo che va dal 1814 al 1859 i nostri territori entrarono a fare parte dei territori del regno Sabaudo. Alla vigilia dell'unità italiana la "legge Rattazzi" fece si che i territori di Novi Ligure e della Val borbera (insieme alle valli limitrofe) passassero dalla Provincia di Genova a quella di Alessandria, sotto il comune di Mongiardino Ligure. Gli anni passarono e non si registrarono per quasi un secolo eventi significativi nella storia di Dova Superiore e dei paesi facenti parte della sua Parrocchia (Casalbusone e Guazzolo) eccezion fatta per le emigrazioni verso gli Stati Uniti e il Sud America in cerca di fortuna. Nel 1908 venne creato il primo acquedotto. Le tubazioni furono reperite presso il porto di Genova in seguito allo smantellamento di una nave caduta in disuso. L'acqua, dalla sorgente, veniva trasportata tramite le tubature nel centro del paese dove sgorgava dalla fontana (ormai scomparsa) nella piazza del paese.

La "Grande Guerra" non toccò questi posti essendo stata per lo più questa una guerra di "posizione", ancora "vecchio stile". Non si può dire altrettanto, purtroppo, di quanto accadde durante la Seconda Guerra Mondiale durante la quale il territorio di Dova fu scelto dagli Alleati come uno dei punti migliori per i "lanci" di armi, vestiario, viveri, medicinali e tutto ciò che il comando Alleato Statunitense ritenesse opportuno per sostenere gli abitanti di queste zone e i partigiani che svolsero un ruolo molto importante nella liberazione dell'Italia. Tra i due conflitti mondiali, sotto il regime fascista Dova conobbe l'energia elettrica nel 1934 (come testimonia questa foto).

 Nel 1956 a causa della notevole distanza che separa i villaggi di Dova Superiore, Dova Inferiore e Guazzolo da Mongiardino Ligure furono annessi all'amministrazione di Cabella Ligure. Nello stesso anno l'acquedotto venne rimodernato e dotato di una vasca sopra il paese per poter distribuire l'acqua in tutte le case. Il vecchio impianto venne abbandonato e in alcuni punti di quella che oggi è chiamata "strada vecchia" (che altro non è che la vecchia e unica strada comunale di Dova) si possono ancora scorgere i suoi tubi. I paesi della Parrocchia che fino agli inizi degli anni '50 contavano più di 300 anime (come testimoniano i registri della Chiesa) iniziarono a "svuotarsi" agli inizi degli anni '60. Ormai il lavoro nei campi non era un mezzo certo per il sostentamento di famiglie molto numerose (in una casa vivevano i genitori, figli e nonni), quindi molte famiglie preferirono spostarsi in città, per lo più verso Genova. Da allora, purtroppo, le migrazioni sono state sempre unilaterali e il numero di abitanti del paese è diminuito drasticamente. Nel 1984, con la costruzione del "capannone", è stata istituita la "Cooperative delle Terre Bianche" che si prefiggeva l'obiettivo di raccogliere il fieno nei prati, di venderlo e con esso anche alcuni prodotti tipici del nostro paese. Proprio dopo la "benedizione" del capannone da parte del Vescovo di Tortona il paese e tutti i partecipanti alla cerimonia si sono riuniti nella parte retrostante la Chiesa per pranzare: ha avuto così origine la "Festa della Montagna" che ogni anno si ripete puntualmente da ormai 20 anni ad Agosto. La vendita del fieno finì nel 1990, quando venne costruita la stalla di Dova, nella quale trovano posto molti capi di bestiame (mucche e vitelli), e con essa anche il pascolo per  permettere agli animali il movimento durante l'estate. Nel 1994 è iniziata la costruzione, nel centro del paese, dell'agriturismo "Il Maggiociondolo", dando vita ad un progetto (che inizialmente altro non era che un sogno) nato parecchi anni prima tra i soci della Cooperativa e che ha avuto inizio soprattutto grazie al suo presidente (non che parroco di Dova Superiore) Don Luciano Maggiolo. Nel 1998 si è ampliato l'acquedotto facendo si che esso attingesse non più da una ma da due sorgenti in modo tale da garantire un approvvigionamento idrico sufficiente al paese anche nelle estati più torride.  Nel frattempo i lavori all'agriturismo procedettero e dopo molto lavoro la struttura venne inaugurata nel 2000 ed è tuttora in funzione..

 

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